Per tutti gli amanti dei glitter (me compresa), a breve diremo addio ai glitter super brillanti che abbiamo usato fino a ora.
I glitter sono considerati microplastiche con potere inquinante, proprio per questo sono sempre più vietati nell’industria cosmetica. Sono formati da polimeri che includono polietilene tereftalato, copolimeri di acrilato e polimetilmetacrilato.
I glitter sono presenti dappertutto, non solo in ambito cosmetico e queste piccole particelle scintillanti da diverso tempo stanno destando polemiche e preoccupazioni per l’ambiente. La maggior parte dei glitter finisce in mare e possono anche agire come magneti per altri inquinanti ambientali tossici, trasportando ulteriori tossine nella catena alimentare e quindi nel corpo umano (1).
Cos’è un polimero?
Un polimero è una sostanza chimica composta da un gran numero di molecole collegate tra loro. Solo pochi polimeri sono biodegradabili e non tutti i polimeri sono microplastiche. Per rientrare nella definizione di microplastica un polimero deve essere sintetico, insolubile e presente come particella di dimensione molto specifica (inferiore o uguale a 5 mm secondo la definizione dell’ECHA).
La definizione di microplastica è stata esaminata dagli esperti sia del comitato di valutazione dei rischi (RAC) dell’ECHA che del comitato di analisi socioeconomica (SEAC). Tenendo conto di tutte le informazioni a sua disposizione, l’ECHA ha confermato che i problemi ambientali sono causati da particelle di plastica piccole, solide e persistenti. Per questo motivo, l’ECHA non include i polimeri liquidi, idrosolubili o biodegradabili nella definizione di microplastica.
Solo i glitter inquinano?
I glitter da soli non sono responsabili della maggior parte dell’inquinamento da microplastiche. La stragrande maggioranza proviene da altri articoli in plastica come imballaggi in plastica monouso, cannucce, posate e persino fibre sintetiche dei nostri indumenti. Sebbene sia difficile tracciare queste nanoparticelle, i ricercatori di uno studio del 2019 hanno tracciato l’impronta scintillante dei glitter in tutto il mondo. Hanno concluso che i glitter potrebbero svolgere un ruolo più significativo nell’inquinamento da microplastica di quanto si pensasse in precedenza, soprattutto per quanto riguarda la salute del suolo (2).
Come vengono prodotti i glitter?
I glitter sono formati da una sovrapposizione di fogli che vengono generalmente tagliati in forme quadrate o esagonali che vanno da 50 a 1000 millimetri. Tradizionalmente, gli strati erano costituiti da una struttura portante in plastica come polietilene tereftalato (PET) inserita tra fogli di metallo di alluminio riflettente e ancora da un rivestimento epossidico o poliuretano (PUR) a cui si può aggiungere anche colore. I glitter tradizionali sono resistenti all’acqua, ai solventi e alle temperature fino a 180 °C (3).
Ecco un esempio di INCI di glitter classico a cui vanno aggiunti poi i coloranti:
Polyethylene terephthalate, dimethicone, polybutene, vp/hexadecene copolymer, dimethiconol, polyurethane-11, acrylates copolymer
Esistono varianti ai classici glitter?
Molti produttori di cosmetici stanno esplorando alternative ai glitter in PET proprio per dare un’impronta più biodegradabile mantenendo il più possibile la tipica performance.
Glitter PLA
Si tratta di glitter che contengono acido polilattico (PLA) prodotto da fonti rinnovabili e come tale è considerato una bioplastica. La degradazione avviene in condizioni estreme di compostaggio industriale e il PLA non si degrada a temperatura ambiente, come nell’acqua di mare, per molti anni.
Bioglitter
I bioglitter offrono diversi vantaggi rispetto ai glitter tradizionali. Alcuni sono biodegradabili per il 90%, ma l’effetto riflettente è un po’ diverso rispetto ai classici glitter. I glitter su film di cellulosa a legni duri, principalmente eucalipto sono progettati per degradarsi rapidamente e in sicurezza in ambienti naturali di acqua dolce (4).
I blioglitter hanno un INCI come:
Rayon (and) Glycerin (and) Aqua (and) Urea (and) Shellac (and) Mica (and) Titanium Dioxide (and) CI 77489
Miche sintetiche
Le miche sintetiche danno grande lucentezza grazie alla grande dimensione delle particelle ma non sono forme di glitter in quanto non sono prodotte col metodo multistrato. Si tratta invece di un minerale artificiale, completamente biodegradabile e sicuro da usare con un effetto molto simile ai glitter tradizionali.
In INCI la troviamo come Synthetic Fluorphlogopite
Se consideriamo la variante di mica naturale, questa essendo estratta prettamente in India e in Madagascar, è stata spesso associata allo sfruttamento del lavoro minorile, quindi si preferisce utilizzare la mica sintetica. La mica naturale contiene gruppi ossidrili che nella mica sintetica vengono sostituiti con fluoro per facilitare il processo di fabbricazione. I vantaggi della mica sintetica rispetto alla mica naturale riguardano una finitura più pulita e brillante poiché contiene meno metalli pesanti e non ci sono restrizioni sulla dimensione delle particelle che vanno da 10 a 1.000 micron.
I glitter continueranno a essere utilizzati ma in altre forme. Probabilmente le performance saranno leggermente diverse ma è meglio privilegiare la sostenibilità ambientale, laddove possibile. In contesti fuori dal make up i glitter possono essere sostituiti da sali, riso e sabbia colorata, soprattutto se impiegati nella decorazione di oggetti. Attendiamo le evoluzioni ricordando che mai come in questo caso “non è tutto oro quello che luccica”.
Fonti per l’articolo:
- Courtene-Jones, Winnie et al. “Synthetic microplastic abundance and composition along a longitudinal gradient traversing the subtropical gyre in the North Atlantic Ocean”- Marine Pollution Bulletin Volume 185, Part B, December 2022, 114371
- Yurtsever, Meral. “Tiny, shiny, and colorful microplastics: Are regular glitters a significant source of microplastics?” Marine Pollution Bulletin- Volume 146, September 2019, Pages 678-682
Bas Boots, Dannielle Senga Gree, Brigitta Olah-Kovacs, Francesca De Falco, Emanuele Lupo-“Physical and chemical effects of conventional microplastic glitter versus alternative glitter particles on a freshwater plant (Lemnaceae: Lemna minor” – Ecotoxicology and Environmental Safety.- Volume 263, 15 September 2023, 115291
- https://www.bioglitter.com/
- https://www.l-i.co.uk/products/geonature-biodegradable-glitter