I cosmetici solidi rappresentano la nuova frontiera della cosmetica, un nuovo modo di concepire la formula, la texture e l’aspetto.
Siamo stati spesso abituati a vedere cosmetici contenenti acqua, il componente fondamentale delle preparazioni presente generalmente dal 30 al 90%. Acqua significa necessità di conservanti, ingredienti da sempre oggetto di discussione per via delle sensibilizzazioni che possono creare ma fondamentali ai fini della conservazione e al mantenimento dell’ aspetto e dell’ odore.
I cosmetici solidi potrebbero non necessitare di acqua, quindi di conservanti. Lush, ad esempio, abbraccia questo tipo di filosofia e i prodotti sono auto conservati.
Cosa contiene un cosmetico solido?
Un cosmetico solido può essere waterless, quindi privo totalmente di acqua all’interno della formula e nella composizione INCI o può contenere una minima quantità e non essere waterless. La scelta delle materie prime deve andare comunque verso prodotti in polvere.
Si risparmia con i cosmetici solidi?
Si risparmia in imballaggi, rifiuti, benzina per il trasporto e nel tempo si ha meno inquinamento atmosferico (in linea teorica, poi nei fatti bisogna avere i dati in mano per confermare questa cosa). Si risparmia in consumo di energia? Questo è il vero dilemma delle preparazioni solide che si fanno sempre più presenti nel panorama cosmetico.
L’aspetto più importante da considerare con i cosmetici solidi è il processo di produzione. I cosmetici solidi si preparano facendo uso di metodi che prevedono fasi di riscaldamento o si preparano con metodi a freddo che non prevedono fasi da riscaldare? La vera domanda a cui rispondere è proprio questa.
Se si hanno prodotti composti da oli e fase grassa, oltre alle fasi di riscaldamento, c’è da prevedere il lavaggio delle macchine che non è poi rapido e veloce come potrebbe essere nel caso delle classiche emulsioni o gel. Questi aspetti vanno considerati se si vuole nominare il risparmio energetico. Purtroppo non tutti i cosmetici solidi sono totalmente concepiti con la finalità del risparmio, della sostenibilità e le preparazioni solide rimangono tutt’oggi una nicchia di mercato.
Altri aspetti: lo spreco di acqua
Quando si parla di cosmetici solidi, l’altra importante questione è lo spreco di acqua che deriva dall’utilizzo dei cosmetici stessi.
E’ più sostenibile lavarsi le mani con la saponetta o con il sapone liquido? In questo caso vince il sapone liquido, che si sciacqua più facilmente della saponetta che si deposita sul portasapone formando una patina e portando a spreco di prodotto. Nell’ambito dei capelli, invece, ha la meglio lo shampoo secco, che richiede pochi ingredienti addirittura, neanche una goccia per il suo utilizzo. Se si intende citare la sostenibilità, bisogna educare il consumatore a scegliere cosmetici non tanto con poca acqua nella formula, ma che al contrario ne richiedano poca nell’utilizzo.
Quale texture aspettarsi dai cosmetici solidi?
Un altro aspetto da considerare è l’assenza di texture. Siamo stati sempre abituati a “sentire” tra le mani la texture, la sensazione di unto o di fresco, leggerezza e la corposità. Con i cosmetici solidi queste caratteristiche vengono sempre meno. Per gli amanti delle texture, questo è un limite. Ci sono quindi alcuni punti focali che riguardano i cosmetici solidi:
- Scelgo il prodotto perché mi piace quindi viene coinvolta prettamente la sfera emozionale. Mi piace il prodotto in sé, mi piace avere tra le mani il sapone
- La componente ecologica, sostenibile di risparmio energetico: qui si apre un mondo e aspetti che non vanno sempre a favore della cosmetica solida perché se non si conoscono a pieno i processi d’industrializzazione, non si può parlare di risparmio energetico
- Praticità del prodotto
Sui cosmetici solidi ci sono ancora diversi punti da chiarire e da raffinare quando si parla di sostenibilità e riduzione di consumi di energia. Siamo di fronte a una tematica che ha bisogno ancora di tempo per essere compresa prima di tutto dalle aziende e poi dal consumatore finale.