Proteggersi dai danni dei raggi UV è diventata una grande consapevolezza per tutti noi. Niente più sole senza protezione solare, niente più sole senza coscienza. Si possono formulare e acquistare solari che non inquinano?
PERCHÉ SOLARI CHE NON INQUINANO?
L’esigenza di solari dal basso potere inquinante nasce dalla sensibilità verso l’ambiente. Fino a qualche anno fa, la campagna sull’inquinamento non era così sentita come in questi ultimi mesi.
Dopo la cosmetica clean, eco-cosmesi e cosmesi sostenibile, l’attenzione punta verso solari meno invasivi per i mari. Tutto è nato quando diversi anni fa è sorta la questione dello sbiancamento dei coralli. Adesso la direzione è sempre più verso la salvaguardia di tutto l’ambiente marino.
COME É FATTO UN SOLARE NON INQUINANTE?
Sicuramente è più lecito chiedersi se è possibile creare un solare che non inquini. La risposta è: dipende. Si può optare per un pack più green con un sistema di erogazione tale da non avere grande impatto sull’ambiente (creme al posto di spray, ad esempio).
Per quanto riguarda la formula, si può optare per ingredienti facilmente degradabili, filtri solari verificati e sicuri per i mari. Si sta andando sempre verso ingredienti con queste caratteristiche limitando quelli più sospetti per gli ambienti marini. Non è semplice formulare, però, un solare totalmente biodegradabile o totalmente privo di fattori inquinanti.
COSA BISOGNA CERCARE IN UN SOLARE CHE NON INQUINA?
Per un solare che non inquina è necessario optare per l’assenza di Oxtinoxate (Octyl Metoxycinnamate), no Oxybenzone (Benzophenone-3) e si sta evitando anche Octocrylene. Altri filtri sono in continuo studio per poterne valutare il profilo tossicologico. L’esposizione a queste sostanze mette in condizioni di stress le alghe zooxantelle, simbionti del corallo, che tendono ad abbandonarlo provocandone la morte.
Tra gli altri ingredienti, bisogna evitare i componenti siliconici, paraffinici che ormai sappiamo non essere biodegradabili. Per il resto ci si aspetta che il formulatore usi una certa dose di consapevolezza unita a conoscenza delle materie prime utilizzate per formulare un solare.
Spesso si parla di filtri fisici da preferire rispetto a quelli chimici. L’impatto ambientale non è assente neppure optando per questa scelta. Una volta rilasciati in acqua, i filtri fisici possono generare specie reattive dell’ossigeno, rilasciare ioni di metalli tossici e avere effetti deleteri per gli organismi marini.
Le nanoparticelle di biossido di titanio e ossido di zinco sono particolarmente dannose per ricci di mare, crostacei, coralli e microalghe.
Per un solare che non inquina andrebbero effettuati dei test rigorosi volti a testare il prodotto nel suo complesso in condizioni tali da riflettere l’ambiente naturale. Per dimostrare l’ ecocompatibilità di un solare bisogna testare tutti gli ingredienti e non solo i suoi filtri.
La naturalità e la biodegradabilità degli ingredienti di un solare non implicano necessariamente che esso non abbia un impatto ambientale. Un composto biodegradabile può essere tossico o pericoloso per l’ambiente e gli ecosistemi naturali sia prima, sia durante, sia dopo il processo di degradazione e la stessa cosa vale per un prodotto certificato biologico o naturale.
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QUALI SONO LE RACCOMANDAZIONI PRINCIPALI PER UN SOLE SICURO?
Oggi la campagna comunicativa sui solari è molto più forte. Il consumatore percepisce un messaggio più rigido ed è a conoscenza dei danni che può creare un’esposizione solare continua e non protetta.
Le raccomandazioni e le avvertenze sono riportate in etichetta per cui basta solo leggerla bene per sapere sia come usare un solare, quante volte applicarlo e come proteggersi. Oltre a scegliere solari che non inquinano, bisogna seguire correttamente i seguenti punti:
- Evitare di esporsi al sole a lungo specie nelle ore più calde.
- Applicare più volte la protezione solare avendo cura di spalmarla in modo omogeneo
- Fare attenzione ai bambini ed evitare di esporli nelle ore più calde.
- Indossare cappello e occhiali.
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CHE PROTEZIONE SCEGLIERE?
Optare per protezioni solari alte come 50 e 50+ specie se la carnagione è chiara e molto chiara. Per la carnagione più olivastra, la raccomandazione è usare una protezione alta con SPF 30. Mai pensare che una carnagione più scura non debba proteggersi o non debba usare alcun solare. Una credenza comune che va sfatata. Usare comunque protezioni alte avendo sempre cura di applicare una dose abbondante.