I rossetti sono da sempre protagonisti indiscussi del make-up, come emblema di seduzione e fascino, soprattutto nel loro iconico colore rosso.
Il piacere che si prova quando applichiamo un rossetto è innegabile: un gesto quotidiano per molte donne, che racconta qualcosa di noi e ci infonde sicurezza.
In questo articolo vedremo insieme gli ingredienti di un rossetto e le sue diverse tipologie, oltre a qualche interessante curiosità.
Qual è la composizione di un rossetto
Un rossetto è un prodotto prevalentemente anidro; le principali materie prime che lo compongono a livello INCI sono le seguenti:
- oli, esteri e/o siliconi: sono sostanze necessarie per dare scorrevolezza, emollienza e comfort al prodotto; gli oli hanno anche la funzione di “bagnare” i pigmenti, esprimendo al massimo il loro potere scrivente, quindi devono essere selezionati con estrema attenzione;
- solventi volatili: sono necessari per la tenuta del prodotto sulle labbra;
- cere: possono essere di origine vegetale, animale (per esempio la cera d’api), minerale o sintetica; servono a dare struttura, corpo e cremosità alla texture;
- burri e/o paste: si tratta di materie prime semisolide o comunque con un basso punto di fusione, ad azione filmante ed emolliente;
- pigmenti: possono essere minerali o sintetici e sono in grado di conferire effetti luminosi e policromatici; è possibile trovarli in aggiunta a perle;
- polveri texturizzanti: servono a migliorare e facilitare l’applicazione e differiscono per dimensione e funzionalità;
- sostanze funzionali attive: possono avere, ad esempio, qualità idratanti, volumizzanti o antiage;
- antiossidanti: servono a garantire la corretta conservazione nel tempo degli oli e delle cere presenti in formula;
- profumo e/o aromi: sono utilizzati a discrezione del brand, per rendere più gradevole l’applicazione;
- filtri solari: sono contenuti solo se la formula prevede un SPF (protezione solare).
Nel caso di formule cremose in emulsione, potremmo avere in aggiunta anche acqua ed emulsionanti (in grado di legare l’acqua con gli oli in formula).
Come sono fatti i rossetti a lunga durata
La principale caratteristica dei rossetti a lunga durata è quella di rimanere sulle labbra per molto più tempo rispetto ai cosmetici tradizionali. Questi rossetti long lasting necessitano di ritocchi ogni tanto, ad esempio dopo aver mangiato o bevuto.
Per ottenere la lunga tenuta il rossetto deve contenere ingredienti come:
- oli sottili e non troppo pesanti, che danno una texture sottile ed impalpabile, evitando la migrazione nelle pieghe della bocca;
- polveri, che aiutano a riempire gli eventuali difetti delle labbra dando uniformità;
- resine o filmogeni, materie prime specifiche che creano un film elastico permettendo al prodotto di essere fissato sulle labbra e di seguire allo stesso tempo i movimenti delle labbra; rendono il prodotto confortevole e a tenuta;
- solventi volatili: possono essere utili per un ulteriore fissaggio, grazie alla rapida evaporazione; la loro quantità deve essere bilanciata attentamente per evitare di far seccare le labbra.
Come sono fatti i rossetti no-transfer
In cosmetica, quando parliamo di no transfer, ci riferiamo a quella categoria di prodotti che, come dice il termine stesso, “non trasferiscono”, ossia, una volta applicati e fatti asciugare, non rilasciano il colore.
È un trend in grande crescita, e molto amato dalle donne, perché dopo l’applicazione il prodotto resta inalterato per almeno 8/10 ore.
I rossetti no transfer sono prodotti molto scriventi, che vantano un’ampia gamma di colori e forme. Possiamo distinguere due grandi categorie: i liquid lipstick e i lipstick. Vediamo in cosa si distinguono.
Liquid lipstick
Si presentano in forma liquida, quindi si trovano confezionati in flaconetta.
Sono i migliori in termini di tenuta perché sono formulati principalmente con solventi e resine (per dare tenuta), gelificanti (per dare corpo e viscosità), coloranti /pigmenti, polveri (per avere sensorialità) e attivi, in base al brand. Un esempio è l’Everlasting liquid lipstick di Kat Von D.
In commercio esistono alternative alla versione anidra. In questo caso il solvente principale sarà l’acqua, gelificata per dare maggiore o minore viscosità. La particolarità di questi prodotti sono i coloranti che, essendo idrosolubili, “macchiano” le labbra (qui il termine stain), rendendoli no transfer.
Un esempio è il Clarins Water Lip Stain.
Lipstick
La maggior parte di rossetti lipstick si presenta in versione stylo, perché tale formato evita l’evaporazione nel tempo dei solventi contenuti in formulazione, portando il pastello a seccarsi e perdere performance. Gli ingredienti sono uguali a quelli di un liquid lipstick, con l’aggiunta delle cere, che danno struttura al pastello.
In questo caso la tenuta sulle labbra è più difficoltosa, perché la presenza di cere potrebbe rendere il prodotto meno performante. L’abilità del formulatore di questo prodotto, che sta avendo un grande successo negli ultimi anni, sta nel trovare il giusto equilibrio tra tutti gli ingredienti.
Come sono fatti i rossetti shine o matte
Che siano in flaconetta o in stick, i rossetti possono avere finish molto diversi.
Pensiamo a un gloss, prodotto che tutte abbiamo comprato almeno una volta nella vita e che, nel make-up: è l’emblema della luminosità. Per ottenere tale brillantezza gli ingredienti devono esser in grado di riflettere al massimo la luce, indipendentemente dalla quantità di pigmento inserito, ovvero dalla scrivenza finale del prodotto. La scelta ricade quindi su materie prime viscose e super-brillanti, possibilmente trasparenti, come alcune paste, da combinare ad oli corposi. La versione in stick verrà formulata seguendo lo stesso principio, con l’aggiunta di burri bassofondenti e cere in grado di dare struttura al prodotto.
Un prodotto matte, sia esso liquido o in stick, ha bisogno invece di ingredienti in grado di ‘smorzare’ la luminosità. Diventa opportuno selezionare oli più leggeri, poco viscosi, uniti a cere, gelificanti, resine e polveri che aiutano a rendere il prodotto opaco una volta asciutto.
Curiosità sui rossetti
Quando parliamo di rossetto, è facile che il pensiero vada alle dive di Hollywood degli anni ’40 e ’50, ma non solo.
Il rossetto ha accompagnato le donne nella loro storia di crescita ed emancipazione: nei primi decenni del ‘900 Elisabeth Arden regalò il suo Everyday Lipstick alle suffragette americane, quale simbolo di forza e indipendenza.
Un altro aneddoto risalente alla seconda guerra mondiale: mentre molte donne svolgevano il lavoro lasciato dagli uomini chiamati al fronte, Winston Churchill decise di razionare tutti i cosmetici tranne il rossetto, in grado di sollevare il morale di chi lo indossava, ma anche di chi lo vedeva indossato.
Parlando di numeri, invece, pensate che ogni anno si vendono nel mondo circa 900 milioni di rossetti, ben 27 pezzi al secondo, per un prezzo medio 28,42€.
Quello del rossetto è uno dei mercati più innovativi e in crescita fra tutti quelli relativi a prodotti di make-up. Nel 2017, o studio americano ha valutato il valore di questo mercato superiore a 12 miliardi di dollari, prevedendo una crescita fino a 17 miliardi di dollari nel 2023.