Negli ultimi anni, il consumatore ha assistito ad una comunicazione cosmetica più forte, più vincente che lo ha indirizzato verso prodotti con un grado di sicurezza elevato.
Sulla scia di una comunicazione social fortemente efficace grazie anche alle beauty guru, beauty blogger ed influencer, le informazioni cosmetiche viaggiano con maggiore velocità, dettando ciò che potrebbe essere giusto e sbagliato, ciò che è ritenuto “buono” e “non buono”, ciò che “ha buon INCI” o meno.
Alcuni ingredienti, vengono demonizzati, giudicati cattivi e poco sicuri per la pelle. Le informazioni circolano, spesso con scarsa esattezza e ci si adegua ad un nuovo tipo di claim sulle etichetta: nasce così il lungo elenco dei SENZA che occuperà nel tempo grande spazio sulle confezioni.
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SENZA SILICONI
SENZA PARABENI
SENZA OLI MINERALI
SENZA COLORANTI
SENZA ALCOL
SENZA FRAGRANZE SINTETICHE
SENZA FTALATI
ETC…
Ma si esagera. A volte capita di leggere una composizione INCI breve seguita da un elenco di SENZA che sembra non avere mai fine.
Credo che il consumatore non debba essere indirizzato verso qualcosa che non è contenuto in cosmetico, ma verso ciò che è contenuto.
Per fortuna la cosmetica si evolve. Cambiano le esigenze e le richieste del consumatore, si fa avanti una cosmetica più pulita, più sana che possa significare per il consumatore cosmetica più sicura.
Sono preferite formule più leggere sul viso, derivanti dal mondo orientale in cui è famoso un vero e proprio rituale di bellezza composto da una skincare routine ricca e sofisticata.
La pelle richiede semplicità e funzionalità, essenzialità ed efficacia.
Nel tempo, il concetto di naturalità ha conquistato molti consumatori con estratti ed oli di ogni genere, la cosmesi bio con materie prime ricavate da fonti non inquinanti ha pervaso gli scaffali dei negozi, e la cosmesi vegan con ingredienti non derivanti da animali ha preso piede in modo prepotente.
E’ il momento, allora, della CLEAN CARE o CLEAN BEAUTY: cosmetica che sfrutta sostanze sia naturali che sintetiche che non danneggiano nè l’uomo, nè l’ambiente. Si tratta di una via di mezzo che sfrutta diverse tipologie di materie prime. L’importante è non creare eccessivi danni all’ambiente, ma creare un prodotto altamente funzionale, con una composizione INCI “pulita”, gradevole alla vista del consumatore che è molto attento ormai alla composizione di un cosmetico, e che sia valido sotto ogni punto di vista.
SI a composizioni INCI breve e non sofisticate. SI a sostanze funzionali utilizzate alle percentuali d’uso consigliate e non a percentuali marketing. SI a formule trasparenti nell’aspetto.
Un nuovo modo di concepire il cosmetico che consente al consumatore di applicare sul proprio viso e sul proprio corpo cosmetici che tutelano a 360 gradi la pelle e l’ambiente.
Un gran bell’impegno per le aziende produttrici!