I conservanti nei cosmetici, così come in cucina, sono elementi essenziali per preservare i prodotti da contaminazioni batteriche, muffe e lieviti, inibendo la loro crescita ed evitando che il prodotto si deteriori in breve tempo.
Un cosmetico senza conservanti, infatti, subirà un cambiamento del proprio stato, a partire dal colore e dall’odore, appena qualche giorno dopo la sua preparazione. In questo articolo vi spiego meglio cosa sono i conservanti nei cosmetici e come agiscono.
Quali sono i conservanti usati in cosmetologia e a cosa servono
Partiamo da un dato di fatto: tutti i cosmetici contenenti acqua, necessiteranno di un conservante. L’acqua è fonte di vita e riproduzione dei batteri. Di conseguenza creme, sieri, lozioni, mousse, shampoo e balsamo, e tutti gli altri detergenti che in INCI hanno AQUA (acqua) necessiteranno di un conservante cosmetico.
La scelta di un conservante dipende principalmente dal prodotto e dalla destinazione d’uso: può variare se si tratta di un prodotto da risciacquo o meno, in base alla modalità di utilizzo e alla compatibilità con altri ingredienti.
Vediamo i principali conservanti che si trovano nei prodotti cosmetici e la loro azione:
- tensioattivi cationici: sono conservanti che bloccano la sintesi delle sostanze che formano la parete batterica facendole perdere gli effetti protettivi;
- acido benzoico: può agire distruggendo la membrana cellulare batterica causando la perdita del materiale intracellulare e la morte del batterio;
- etanolo o metalli pesanti: sono conservanti che possono interferire con la sintesi di proteine ed enzimi microbici con denaturazione e morte.
Azione ed efficacia dei conservanti nei cosmetici
Ci sono alcune caratteristiche che accomunano i conservanti:
- azione rapida e a basso dosaggio;
- assenza di alterazione dell’ odore e del colore nel prodotto finito;
- sicurezza e assenza di tossicità;
- buon rapporto costo-efficacia;
- ampio spettro d’azione su lieviti, muffe e batteri.
Teniamo presente che un cosmetico non può essere immesso in commercio se l’efficacia del sistema conservante è dubbia. Il metodo più funzionale per lo studio del sistema conservante approvato dalle associazioni internazionali è il Challenge test, ovvero la simulazione in laboratorio di un eventuale attacco microbico sul cosmetico, che può avvenire in una delle diverse fasi della sua: produzione, confezionamento, stoccaggio, distribuzione, utilizzo del cosmetico.
In laboratorio, il cosmetico viene contaminato con una serie di microrganismi standard o selezionati, valutando poi l’efficacia antimicrobica mediante la conta microbica eseguita su parti di prodotto prelevate a intervalli stabiliti. Il test dura 28 giorni e vengono eseguiti controlli settimanalmente per verificare lo stato di conservazione, in modo da valutare l’interruzione del test e procedere con la sostituzione del conservante.
In quali cosmetici si trovano o non si trovano i conservanti
Abbiamo visto che se l’acqua è presente nell’INCI di un cosmetico, questo sarà stato necessariamente prodotto con l’aggiunta di un conservante.
Le composizioni totalmente oleose, invece, non hanno bisogno di conservanti, proprio perché non è presente alcuna sostanza acquosa.
Quali sono quindi i cosmetici senza conservanti?
- burri;
- preparazioni anidre;
- preparazioni totalmente siliconiche (primer viso, rossetti);
- preparazioni alcoliche (profumi).
In tutti questi casi, saranno sufficienti degli antiossidanti per proteggere il prodotto dal cambiamento di odore e colore.
Infine, anche le preparazioni con pH estremi totalmente acidi o totalmente basici non hanno bisogno di conservanti.
Esistono dei conservanti pericolosi per l’organismo?
L’allegato V del Regolamento 1223/2009 sui cosmetici, elenca tutti i conservanti che possono essere usati in cosmetica, compresi di restrizioni nelle percentuali d’uso.
Sulla sicurezza e la tossicità di alcuni tipi di conservanti, ad esempio i famigerati parabeni, si è discusso abbondantemente negli ultimi anni. Tossici e cancerogeni o meno, alcuni parabeni sono stati vietati, altri limitati nelle percentuali d’uso, per garantire la sicurezza di tutti i cosmetici.
Non bisogna dimenticare che le percentuali di utilizzo di conservanti in un cosmetico non sono alte, ma calibrate in modo da conservare il cosmetico in questione garantendone la qualità e l’efficacia.
Oggi si ha la possibilità di usare categorie di prodotti definiti “conservanti non conservati”. Si tratta di prodotti che per alcune caratteristiche non rientrano nell’allegato V del Regolamento, ma che comunque esercitano efficacemente un’azione conservante. Tuttavia, laddove in INCI comparirà Aqua, automaticamente sarà presente un conservante o un batteriostatico. Motivo per cui è bene diffidare da chi scrive “senza conservanti” in prodotti acquosi.
Insomma, il mio consiglio è quello di fare sempre attenzione all’INCI di quei cosmetici che provate per la prima volta. Se avete dubbi su come leggere l’etichetta INCI di un prodotto, potete prenotare una consulenza con me: sarà un confronto unico che vi renderà più consapevole anche per i prossimi acquisti.