Cosa sono i claim cosmetici
L’etichetta nel prodotto cosmetico rappresenta l’identità del prodotto stesso. È l’elemento che lo distingue e ne valorizza la qualità. Quello che però acquista una grande importanza sono i cosiddetti “claim cosmetici”, cioè le caratteristiche e le aggettivazioni riportate sulla confezione. Metterli a punto richiede un grande impegno da parte delle aziende, per questo non possono essere presi alla leggera.
Quali sono i claim cosmetici più comuni e come interpretarli
Sicuramente ve ne ricordate alcuni:
“Il nuovo trattamento anti-età per una pelle visibilmente più giovane in soli 7 giorni.”
“Riduci le occhiaie e i segni di stanchezza con questo contorno occhi super idratante.”
“Un rossetto resistente all’acqua che ti offre un colore a lunga durata senza sbavature.”
A questo link trovate un elenco dei più diffusi.
Come potete vedere sono affermazioni piuttosto importanti, che possono essere determinanti per l’acquisto. Per questo è importante che queste dichiarazioni siano “utili, comprensibili e affidabili e consentano di prendere decisioni informate e di scegliere i prodotti più adatti alle proprie esigenze e aspettative“.
La citazione è tratta dal REGOLAMENTO (UE) N. 655/2013 DELLA COMMISSIONE del 10 luglio 2013 che definisce i criteri comuni da rispettare:
- conformità alle norme;
- veridicità;
- supporto probatorio;
- onestà;
- correttezza;
- decisioni Informate.
1. Conformità alle norme
Punto 1) “Non sono ammesse le dichiarazioni che indicano che il prodotto è stato autorizzato o approvato da un’autorità competente all’interno dell’Unione.”
Punto 3) “Non sono consentite dichiarazioni che suscitano l’impressione che il prodotto abbia uno specifico beneficio, se tale beneficio consiste nel semplice rispetto dei requisiti minimi di legge.”
2. Veridicità
Punto 1) “Se si dichiara che un prodotto contiene uno specifico ingrediente, tale ingrediente deve essere effettivamente presente.”
3. Supporto probatorio
Punto 1) “Le dichiarazioni relative ai prodotti cosmetici, sia esplicite che implicite, devono essere sostenute da prove adeguate e verificabili, indipendentemente dal tipo di supporto probatorio utilizzato per comprovarle, comprese eventualmente anche valutazioni di esperti.”
4. Onestà
Punto 2) “Le dichiarazioni non devono attribuire al prodotto in questione caratteristiche specifiche (cioè uniche) se prodotti simili possiedono le stesse caratteristiche.”
Punto 3) “Se l’azione di un prodotto è legata a condizioni specifiche, come l’utilizzo in combinazione con altri prodotti, ciò va indicato chiaramente.”
ESEMPIO: se l’effetto dichiarato di uno shampoo si basa sull’uso combinato con un balsamo per capelli, bisogna indicarlo.
5. Correttezza
Punto 1) “Le dichiarazioni relative ai cosmetici devono essere obiettive e non denigrare i prodotti della concorrenza, nè denigrare ingredienti legalmente utilizzati.”
Punto 2) “Le dichiarazioni relative ai prodotti cosmetici non devono creare confusione con il prodotto di un concorrente.”
ESEMPIO: “scarso tenore di allergeni poiché privo di conservanti” è una dichiarazione scorretta poiché presuppone che tutti i conservanti siano allergenici.
6. Decisioni informate
Punto 1) “Le dichiarazioni devono essere chiare e comprensibili all’utilizzatore finale medio.”
“Dermatologicamente testato”, ”Clinicamente testato”, “Oftalmologicamente testato” in concreto che cosa significano?
DERMATOLOGICAMENTE TESTATO: il prodotto è stato testato su volontari sotto la supervisione di un dermatologo. A seconda della presentazione del claim, ci si può riferire a una specifica efficacia o tollerabilità del prodotto. Vengono eseguiti in laboratori specializzati, una garanzia importante per la sicurezza del consumatore.
CLINICAMENTE TESTATO: il prodotto è stato testato su individui sotto la supervisione di personale medico o professionisti qualificati secondo un protocollo clinico o in ambiente clinico.
OFTALMOLOGICAMENTE TESTATO: volontari con caratteristiche più restrittive (occhi sensibili, portatori di lenti a contatto) sono stati sottoposti a questo tipo di test. Il prodotto deve essere utilizzato nelle reali condizioni d’uso previste sia come modalità che come frequenza e i controlli vengono effettuati da un oculista e un dermatologo.
Consumatori sempre più esigenti, claim cosmetici sempre più precisi
Scegliere il cosmetico giusto non è una cosa semplice, come ho raccontato in questo post. Per nostra fortuna, il cosmetico sembra affinarsi (almeno teoricamente) sempre più a livello qualitativo e ad etico. Il consumatore è esigente nelle richieste, con aspettative rivolte verso un cosmetico sicuro oltre che efficace. La moda del “senza…” o “free of…”o “privo di…” sembra rassicurare sia le aziende che il consumatore, in quanto sinonimo di prodotto SICURO per la pelle. Questo è certamente vero, purché le dichiarazioni indicate in etichetta corrispondano a verità.
La domanda un po’ provocatoria che vi vorrei porre è questa: “È meglio un’etichetta che promuove ciò che il cosmetico non contiene (senza…, free of…, privo di…) o una che invece faccia leva su ciò che effettivamente contiene?”.
Secondo me è sempre meglio partire dalla lettura attenta e informata dell’INCI e per approfondire l’argomento ti rimando a questo mio post. Le aziende potrebbero quindi concentrarsi su una sana e concreta comunicazione che metta in evidenza gli elementi non individuabili tramite INCI. Ad esempio, Claim Cosmetici come “Nickel Tested” oppure “Oftalmologicamente testato” possono sopperire a un vuoto comunicativo dell’etichetta INCI rassicurando il consumatore.
E voi che ne pensate?