MIT è stato introdotto sul mercato come conservante cosmetico nel 2006, e da allora è stato ampiamente utilizzato grazie alle sue vaste proprietà di conservazione, infatti, risulta essere efficace per una vasta gamma di cosmetici e prodotti per la cura personale, autorizzato in conformità con la legislazione dei prodotti europei cosmetici (direttiva 76/768 / CEE, successivamente, il regolamento (CE) 1223/2009), per l’uso in leave-on e rinse-off prodotti cosmetici fino ad una concentrazione massima dello 0,01% (100 ppm).
In commercio da sempre è conosciuta la miscela nota come KATON e data da Methylisothiazolinone e Methylchloroisothiazolinone in rapporto 1:3 e risultante allergizzante nonostante sia molto efficiente come conservante.
Pubblicazioni recenti di dermatologia hanno segnalato un forte aumento delle reazioni positive nei patch test pertinenti al MIT in pazienti con dermatite. La Commissione Europea ha preso sul serio queste preoccupazioni e, con il supporto di esperti fornitori di ingredienti e produttori di cosmetici ha condotto una revisione approfondita dei dati clinici, tossicologici e dati riguardanti la cosmetovigilanza per quanto concerne il MIT.
Dopo le discussioni con la European Society of Contact Dermatitis (ESCD), la Commissione Europea raccomanda che l’uso di Methylisothiazolinone (MIT) in prodotti non a risciacquo (leave-on) per la pelle, tra cui salviettine umidificate cosmetici venga interrotto mentre lo ritiene sicuro negli altri prodotti, ma solo ad una concentrazione inferiore a 15 ppm (0.0015%).
Questa azione è consigliata nell’interesse della sicurezza dei consumatori in relazione a reazioni avverse cutanee. Si raccomanda alle aziende di non aspettare un intervento normativo nell’ambito del regolamento sui cosmetici, ma attuare questa raccomandazione non appena possibile.
Attualmente il Methylisothiazolinone è autorizzato in tutti i prodotti cosmetici alla concentrazione massima dello 0,01% (Regolamento n.1223/2009, Allegato V “Conservanti ammessi nei prodotti cosmetici”, punto 57) ma tale valore è stato definito in base ad un’ormai datata (2004) valutazione dell’SCCNFP (Scientific Committee on Cosmetic Products and Non-Food Products), ora SCCS (Scientific Committee on Consumer Safety).