Un post che contiene consigli pratici per guidarvi nella scelta del cosmetico adatto a voi.
Per una pelle sana occorrono cosmetici sicuri, che non creino sensibilizzazioni e reazioni cutanee.
Ma è davvero così semplice scegliere un cosmetico adatto? Basta imparare a leggere la composizione INCI per assicurarsi di avere tra le mani un buon prodotto? Chi acquista un cosmetico di qualità fa un piccolo investimento e per questo ha delle aspettative piuttosto alte. Ma come si fa a capire se un cosmetico è davvero sicuro per la nostra pelle?
Quali aspetti valutare per scegliere un buon cosmetico?
Ecco alcuni suggerimenti.
- Impariamo ad apprezzare gli INCI brevi, i cosmetici privi degli allergeni del profumo, che non contengono troppe sostanze. Si dice che il cosmetico perfetto sia quello che contiene al massimo 10 componenti in formula. Si sta tornando infatti alla semplicità della formula proprio per evitare l’inserimento di sostanze demonizzate o a rischio sensibilizzazione. Per capire come leggere in modo corretto l’INCI ti rimando a questo post.
- Impariamo ad apprezzare l’assenza di coloranti anziché valutare solo e sempre la presenza di siliconi! Se in formula è presente solo un silicone (ad es. Dimethicone, spesso presente per evitare il fastidioso effetto bianco delle creme), il cosmetico non è da buttare, anzi, a livello sensoriale potrebbe essere gradevole.
- Impariamo ad apprezzare formule leggere, magari sieri e gel anziché formule cariche di oli, burri con consistenze pastose.
- Infine, impariamo a leggere l’etichetta cercando di capire se la comunicazione che trasmette al consumatore è corretta, onesto e veritiera.
Tenendo conto di queste indicazioni, potrete trovare cosmetici efficaci e gradevoli, anche se non necessariamente naturali, bio, o vegan. Il contenuto fa la sempre la differenza e solo provandolo se ne potrà realmente confermare la validità.
Come capire se un cosmetico è sicuro per la vostra pelle?
Il primo campanello di allarme è dato da arrossamenti e pruriti. I cosmetici, dopo i detersivi e gli alimenti, sono infatti in grado di causare dermatite irritativa, che provoca effetti immediati, e dermatite allergica, che manifesta i suoi segni nel tempo. Per dei consigli sul trattamento della dermatite atopica vi rimando a questo post.
Anche in presenza di uno dei sintomi che ho descritto, il mio consiglio è di non eliminare subito il cosmetico: potete utilizzarlo qualche altra volta per capire se si tratta di un caso singolo di sensibilizzazione o di casi continui. Solo in quest’ultimo caso, il cosmetico non va più utilizzato.
Ma quali sono le sostanze che possono causare sensibilizzazione? Innanzitutto i profumi. Molte persone non lo sanno, ma i profumi possono provocare diverse reazioni a causa degli allergeni presenti nelle formule.
I principali allergeni generalmente presenti nei cosmetici sono: Amyl Cinnamal, Benzyl salicylate, Cinnamal, Citral, Coumarin, Eugenol, Geraniol, Linalool, Limonene, Benzyl Cinnamal, Citronellol.
Se un profumo non contiene nessuno di questi componenti, in etichetta ci sarà la sola dicitura PARFUM.
Anche gli oli essenziali, alcuni tipi di conservanti e sostanze funzionali possono causare sensibilizzazione cutanea.
Per evitare problemi cutanei può bastare la lettura dell’etichetta? Sicuramente sì, perché l’etichetta indica modalità d’uso del cosmetico, indicazioni, scadenza, oltre ad affermazioni che potrebbero rafforzare il concetto espresso dal contenuto (oppure, al contrario, risultare poco veritiere). La comunicazione riportata in etichetta è indicativa come primo approccio verso un cosmetico.
Un cosmetico naturale è più sicuro?
Partiamo dal presupposto che un cosmetico al 100% naturale o bio non può esistere. È di sicuro un’ottima cosa il fatto che le aziende stiano modificando alcuni loro prodotti o creandone di nuovi più green, perché la direzione che punta verso una cosmetica a più basso impatto ambientale è quella giusta da perseguire. Per approfondire l’argomento, in questo post ho messo a punto un’analisi dedicata a questa tipologia di cosmetici.
Tuttavia, non è detto che un cosmetico privo dell’indicazione “naturale” o “bio” sia necessariamente da evitare.
Sicuramente la lettura dell’etichetta INCI ci aiuta a comprendere cosa stiamo acquistando e se si tratti di un prodotto qualitativamente buono e formulato secondo i requisiti della buona cosmetica. Il mondo del naturale e del bio è regolato da enti certificatori che attestano la naturalità delle materie prime. I vantaggi e gli svantaggi di una materia prima naturale, non sono pochi, anche per questo ho scritto questo post in cui
racconto come riconoscere e valutare un cosmetico naturale.
Come scegliamo un cosmetico?
Noi consumatori davanti a un cosmetico che ci attira compiamo dei gesti inequivocabili.
- Osserviamo il packaging, la sua bellezza e il colore. Tutti siamo sempre attratti da un prodotto bello, colorato ed accattivante (siamo soprattutto attratti dai contenitori di vetro, che producono un senso di luminosità e trasparenza). Chi è mai stato colpito da un barattolo semplice, bianco e scarno? E quanto ci intriga invece un barattolo particolare, sfizioso, intrigante? Quando si tratta di elaborare un prodotto che deve essere pubblicizzato su larga scala, il marketing la fa da padrone.
- Sentiamo l’odore del prodotto (la nota cipriata, fiorita e delicata, anche se un po’ scontata, sembra faccia impazzire la donna). È risaputo che la fragranza incida di gran lunga sul consenso e sull’acquisto di un prodotto.
- Massaggiamo con cura il prodotto sulla mano (specie nel caso delle creme e dei sieri) per apprezzarne la texture, quindi faccimo una valutazione sensoriale: una texture vellutata e leggera vince su formulazioni su base oleosa e corpose.
Quando frequentavamo di più le profumerie, eravamo soliti ascoltare i discorsi delle beauty expert che tramite consigli e pareri, ci guidavamo agli acquisti con modo raffinato e convincente. Loro ci facevano (e lo fanno tutt’ora) sentire il profumo, potevamo toccare e percepire la bellezza di un prodotto, potevamo guardarlo in toto e studiarlo per qualche minuto.
Negli ultimi anni, con l’avvento degli ecommerce gli acquisti online sono sempre più frequenti e probabilmente ci siamo un po’ disabituati a queste esperienze “analogiche”. Bisogna però dire che quelle poche volte che personalmente frequento le profumerie e ascolto le expert, trovo sempre personale preparato e formato.
Andiamo poi a valutare un altro aspetto: il prezzo. Spesso si è convinti che il prezzo determini la qualità di un cosmetico, quindi più costa, meglio è. In realtà il prezzo non è determinato solo dal canale di vendita, ma da fattori come le materie prime e il loro costo, il packaging usato (e il tipo di materiale di cui è composto), gli investimenti sul prodotto (test di efficacia, test clinici), gli investimenti pubblicitari e il suo posizionamento.
IL COSMETICO VA PROVATO.
Per capire se un cosmetico è valido o meno non ci si può fermare all’apparenza, ma bisogna valutarlo in toto, partendo dal suo posizionamento (farmacia, supermercato, profumeria), dal costo e dal test fatto su viso o corpo.
Siamo sempre noi a scegliere e giudicare le nostre spese.
Come mantenere la bontà di un cosmetico dopo l’acquisto?
Vi ho dato un po’ di consigli molto concreti su come si sceglie un cosmetico. Ma non finisce qui. Dopo l’acquisto, infatti, inizia una fase molto importante perché ci troveremo finalmente il nostro cosmetico tra le mani, per cui bisognerà adottare alcune accortezze durante l’uso.
- Rispettare la data di scadenza e il PAO (Period After Opening) indicati.
- Nel caso di prodotti in vaso o barattolo, chiuderli correttamente dopo l’uso.
- Leggere e rispettare le indicazioni e modalità d’uso riportati in etichetta.
- Nel caso di reazioni di sensibilizzazione, sospendere il trattamento.
- Detergere sempre le mani prima di applicare un prodotto sul viso.
- Non lasciare aperti i propri cosmetici (sia skincare che make up).
Facendo attenzione a queste piccole accortezze, potremo sfruttare al meglio il nostro cosmetico nel tempo.