Non è di facile immediatezza, a mio parere, determinare la qualità di un cosmetico inteso come formula ed azione. A tal proposito, alla domanda tipica “Meglio il Cosmetico in Farmacia, Profumeria o Supermercato”, la risposta non è mai semplice da dare.
Ogni canale di distribuzione presenta aspetti differenti da considerare per cui cambia il risultato finale. Il supermercato tiene in considerazione il prezzo: avete mai trovato un cosmetico che costa più di 50 euro? In un supermercato credo proprio di no. Ciò perché l’acquisto si basa maggiormente sul un concetto di “compro perché mi serve” quindi “prendo e metto dentro carrello” con tutta la fretta che spesso ci accompagna quando andiamo a fare la spesa. Quindi il cosmetico diviene un “plus” che comperiamo assieme a carne, latte e vivande varie. Formulativamente questo prodotto cosmetico si basa su formule semplici ed essenziali per “palati” non troppo esigenti.
La farmacia rappresenta una via di mezzo: i cosmetici (come da legislazione cosmetica) servono per abbellire, detergere e migliorare il trofismo della pelle, ma spesso vantano attività specifiche più evolute (se volessi essere più precisa, potrei definirli cosmeceutici), quindi il prezzo tende ad essere più alto, ma comunque di fascia media. Il consumatore da un po’ di tempo comincia ad apprezzare sempre più il cosmetico di farmacia perché ritenuto “più sicuro” e allo stesso tempo sempre più lontano dall’immagine di prodotto medicale. Inoltre la figura del farmacista lo conforta perché è una figura professionale capace di poter dare un consiglio appropriato.
Di pari passo con la farmacia c’è l’erboristeria, che vanta prodotti su base naturale e biologica. Essa è associata direttamente alla farmacia (vedi le nuove parafarmacie e drug store) o vive per conto proprio, gestita da un erborista qualificato e preparato professionalmente.
Infine, il canale che crea tendenza, femminilità e sicuramente attrazione è quello dell’indiscussa profumeria. Questa è in grado di proporre sia prodotti di massa sia prodotti più ricercati che rispecchiano una profonda attenzione al marketing, urlando sfacciati claim e (spesso) trascurano l’etica.
La profumeria a differenza degli altri canali, non deve rispondere a dettami legati alla natura del prodotto ma può concentrarsi soltanto sul piano emozionale, comunicazionale e sensoriale. Non è importante se la crema di turno sia formulativamente corposa, sofisticata e poco etica, l’importante è che profumi e che apparentemente sia sublime, particolare e unica. Qui trovano vita più di ogni altro ambiente i sensi come la vista, il tatto e l’olfatto. I prezzi ovviamente, come ognuno di noi ha potuto da sempre constatare, sono medio-alti.
Esistono poi nicchie come quelle dei centri estetici o spa in cui vengono proposti spesso trattamenti da fare a casa dopo quelli effettuati in cabina. Si tratta appunto di una nicchia di prodotti diversi tra loro e non sempre conosciuti dal grande pubblico.
Volendo quindi dare una risposta alla domanda iniziale, io reputo che il cosmetico migliore e di qualità sia quello che convince sotto l’ aspetto economico, visivo e sensoriale (anche etico); questo è possibile trovarlo sugli scaffali di un supermercato, di una profumeria, di un’erboristeria o di una farmacia, basta saperlo riconoscere avendo ben chiaro il tipo di prodotto che si sta cercando.