ROSSO COME ROSSETTO: LE SFUMATURE NEGLI ANNI
Che il rossetto sia nato rosso e che sia il connubio tra femminilità e sensualità non vi è ombra di dubbio! E’ l’ accessorio di make up più apprezzato e usato dalle donne senza limiti di età! Nei secoli è stato amato, contrastato, odiato, bandito ma pur sempre utilizzato!
In commercio ne troviamo di ogni tipo e colore, adatto per ogni esigenza ed occasione: matt, brillante, in gloss, cremoso, a lunga durata. E’ un accessorio di moda ormai, tanto che è racchiuso sempre più in packaging sofisticati ed eleganti, tipici del valore che esso stesso rappresenta. Ciò sembra voler indicare e andar a pari passo con l’emancipazione che la figura femminile ha raggiunto nel tempo. Ripercorriamo, allora, piacevolmente questa metamorfosi cercando di capire l’evoluzione di un prodotto cardine dell’immagine femminile.
DAI SUMERI AI ROMANI
Nonostante le mancate conoscenze e strumentazioni adeguate, gli antichi popoli avevano intuito di certo che la cura del corpo e la cosmesi, seppur rudimentale, era argomento femminile. Non mancavano quindi le occasioni per dedicarsi al trucco della bocca, fattore di attrazione e fascino. Sicuramente i Sumeri sono stati i precursori dell’arte cosmetica assieme alle numerose invenzioni attribuite alla popolazione. Il rossetto era composto dalla miscelazione di grassi animali ed oli derivati dalla spremitura di semi e frutti con pigmenti inorganici e pietre preziose.
Le donne egiziane, ad esempio erano delle vere e proprie alchimiste! Creavano cosmetici, avevano tanta cura per il proprio corpo e soprattutto amavano truccare gli occhi. Non trascuravano però il trucco delle labbra composto anche in questo caso da oli, grasso animale, uova di formica e argilla. Per ottenere il colore rosso si mescolavano materie prime contenenti iodio e bromo che però erano molto tossici.
Anche in Grecia le donne avevano un grande culto per la bellezza ed il trucco ne rappresentava un esempio. Erano già più raffinate nella ricerca delle materie prime per i loro cosmetici. Le labbra erano colorate con paste ottenute da polveri argillose per le tonalità che andavano sul marrone mentre per le tonalità rosse utilizzavano il minio (ossido di piombo), l’estratto di Anchusa tinctoria o di Puchos, un tipo di alga marina. Queste polveri venivano miscelate con succo d’uva, oli e grassi animali ed applicate sulle proprie labbra. Bisogna precisare che il trucco era una prerogativa del ceto alto. Lo stesso tipo di tradizione cosmetica era usuale tra la popolazione romana.
EPOCA MEDIOEVALE, RINASCIMENTALE E BAROCCA
Il medioevo chiamato “l’età dei secoli bui” (specie l’Alto medioevo) era caratterizzato da una cupezza generale. Il trucco non era visto di buon occhio in un’epoca così grigia e pallida. Era privilegiato un incarnato chiaro e smunto. La bocca veniva truccata con un impasto di grasso di pecora, polvere di radici rosse. A volte il rosso delle labbra veniva esaltato sfregando le stesse con gusci di noce.
Nell’epoca rinascimentale il trucco ha subito una vera ripresa: dettato da una rinascita generale e da una ripresa in tutti i settori, la cura per viso e corpo non è stata di certo trascurata, anzi, mostrare un incarnato roseo e delicato, era simbolo di un ottimo stato di salute. Addirittura le labbra venivano colorate di rosso e per farlo venivano mescolate albume, cocciniglia (colorante rosso derivato dalle femmine della specie Dactylopius) e il liquido lattiginoso derivato dalla piana del fico. Questa pratica di trucco venne portata avanti anche nel periodo Barocco in cui anche gli uomini usano truccare le labbra e truccare viso e guance. È solo nel ‘700 che il rossetto è stato accusato di stregoneria in quanto le donne ne facevano uso per sedurre e indurre gli uomini al matrimonio! Chi lo avrebbe detto!
FINE OTTOCENTO ED INIZIO NOVECENTO
A livello formulativo si usavano alte percentuale di carminio abbinate al grasso animale mescolate in modo tale da formare una pasta che ben si fissava sulle labbra. E’ proprio in questa fascia di tempo che è stato lanciato il primo rossetto in stick (Guerlain). Questo accessorio racchiuso in un contenitore che ruotando permette la fuoriuscita del prodotto ha subito una vera evoluzione. Nei primi del Novecento sono nati infatti primi marchi che caratterizzeranno il mondo della cosmetica ovvero L’Oreal, Revlon, Lancome.
ANNI VENTI E QUARANTA
In questi anni è nato il concetto del rossetto Long Lasting: questa esigenza è dettata da motivazioni cinematografiche. Il cinema muto ha reso necessario una forma di trucco che per effetto delle luci fosse stabile, duraturo e fisso. Come colori sono stati privilegiati quelli scuri proprio per esaltarli sulle luci abbaglianti del cinema. Tra gli ingredienti più usati, è stata diffusa la lanolina, altri pigmenti fissanti.
ANNI CINQUANTA FINO AI SETTANTA
Gli anni ’50 sono stati gli anni di ripresa economica dopo la guerra mondiale, ciò si è ripercosso chiaramente anche sul trucco. A mio avviso questi sono stati gli anni in cui è nato il vero rossetto, un rossetto che dominerà la sensualità di tante personalità dello spettacolo e che rimarranno per sempre nella storia. Stiamo parlando infatti di personaggi come Marilyn Monroe, Jayne Mansfield, Joan Crawford. Il rossetto è preparato usando cere come paraffina, ozocherite per conferire alle labbra la massima coprenza e donare soprattutto la massima sensualità. Il rossetto è rosso! Colori sgargianti e vivi simbolo di femminilità, seduzione ma non volgarità. Si è passati a colori più chiari quasi naturali negli anni 60 dando più spazio allo sguardo quindi agli occhi. La donna in questi anni ha subito il vero processo di emancipazione. Anche se il rossetto ha avuto sfumature più chiare, è stato anche più brillante e cremoso. Negli anni 70 c’è stato un ulteriore cambiamento della concezione del rossetto e trucco in generale; tutto è stato dettato dal periodo socio- culturale che si stava affrontando, in cui le donne rivendicavano la propria libertà e i diritti sociali. Il trucco delle labbra è stato abbinato a quello degli occhi, dei vestiti e delle unghie. Le formule contenevano sostanze tali da conferire più struttura.
ANNI OTTANTA E NOVANTA
Colori metallici, brillanti e vistosi sono stati i canoni dei rossetti e trucco degli anni ‘80. Basta ricordare gli artisti e musicisti dell’epoca che usavano colori vivi sia per il viso che nell’abbigliamento.
Gli anni 90 hanno subito invece un ridimensionamento dato da toni più naturali e poco brillanti. In questi anni sono nate le cere polietileniche ovvero cere sintetiche importanti per la stabilità del rossetto e per evitare le sbavature. Le formulazioni sono caratterizzate da oli leggeri con una volatilità tale da permettere un fissaggio maggiore dei pigmenti e una durata maggiore. Ciò ha però un fattore negativo: secchezza delle labbra.
E OGGI?
La descrizione degli attuali rossetti richiederebbe una sezione a parte in quanto sono davvero tanti i dettagli che sono stati aggiunti al prodotto. Partiamo innanzitutto dicendo che è ancora vivo (e sicuramente non morirà mai) il concetto di ROSSO COME ROSSETTO…questo colore rimarrà sempre il colore della sensualità femminile. Sono cambiate invece le forme e l’approccio con l’estetica. Grazie alla chirurgia estetica, si possono correggere le labbra fine per ottenere labbra più turgide e voluminose. Si completa il tutto con gloss ultra brillanti e si possono “tingere” le proprie labbra con formulazioni rimpolpanti che le volumizzano ancor di più. Non mancano le formulazioni con effetto lunga durata dato dai polimeri, sostanze funzionali atte ad idratare, agire contro l’invecchiamento, nutrire, rassodare! Il concetto di donna in carriera, lavoratrice, esteticamente curata ed in forma, richiede rossetti assolutamente long lasting che durino almeno 8 ore lavorative, ma devono anche garantire brillantezza, colore pieno e….sensualità. Le materie prime sono quindi più performanti per soddisfare le esigenze di ogni donna. Tremate uomini perché è risaputo che un buon rossetto può conquistare!